Un post difficile…

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Lei é Nieu. Tra le più grandicelle. Non c’è stato modo di salutarla per la nostra partenza: si è chiusa in camera imbronciata..

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Mmm… Quel cappellino mi sembra proprio di conoscerlo!

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Seduti in fila in attesa della doccia

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La suora/maestra. Donna delle canzoncine e filastrocche. Dei grandi sorrisi e delle bacchettate sulle mani..
Con il casco, sembra un soldato di guerre stellari!

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Ce qualche bimbo che appena mi siedo a terra mi salta addosso!

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Sang! Grazie per tutti i tuoi sorrisi e per la tua maturità! Una delle poche che mi stava ad ascoltare!!!

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Grazie a tutte le ragazze grandicelle.. Agli inseguimenti per le scale tra le urla delle mamme arrabbiate, i giochi vecchi e nuovi, il controllo dei voti, i gavettoni, le escursioni per la città…e per riuscire a gridare il mio nome 25 volte al secondo!!!

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Grazie a Win. Alla sua risatina inconfondibile. Alla sua energia. Alla sua totale solarità!

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Grazie Trang!! La prima in assoluto che si è affezionata a me. Cara Trang, anche a me spiace dover partire…

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Grazie a Chúc, la più scatenata.. Ce ne siamo fatte di tutti i colori. È una scheggia impazzita. Mi mancano già i tuoi dispetti…
Qua mi mostra le uniche foto che possiede di quando era piccola..

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Grazie a tutti i maschietti grandicelli. Loro han dato il meglio durante le escursioni…
Qua nella foto due in punizione! (ma che strano!!!)

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Un saluto anche ai bimbi dell’altra casa. Vi abbiamo conosciuto un pochino meno, ma vogliamo bene anche a voi! Qua nella foto alcuni di loro sul pulmino per tornare alla loro casa. Bao, perché strilli così?!? 🙂

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Grazie anche a te, figlio dell’uomo karaoke. Eccolo in piedi in bici che mostra orgoglioso la tuta che gli ho appena regalato.
Invece niente grazie per tuo padre!! :)))

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Grazie anche a questo altro pazzo, Bean. Quante volte ti avrò messo in punizione? 5000? Eppure per la nostra partenza si è avvicinato e ci ha dato un bacino…spontaneamente! Grazie di cuore!

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Grazie Bo! Alle tue 2000 facce buffe. Alla tua energia!! E al fatto che mi ricordavi la bimba di monster & c.!!! 🙂

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Grazie a tutti i piccini! Mi avete tenuto in grande forma!!!

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Grazie a Tao, altra scheggia impazzita sempre attaccata a me…mi hai fatto stare bene!!!

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Grazie Boi. Piccina. Quante volte ti avrò lanciato per aria?!? E quante volte mi sei saltata addosso all’improvviso!?!

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Grazie (brontolone!!!) Nghià, il piccolo Davide. Perché ci farai per sempre ricordare di tutte quelle cose preziose che abbiamo, ma che oramai consideriamo scontate…

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Grazie di cuore anche a te, piccola grande magica Thu. La donna tuttofare. La nostra interprete e compagna. Un abbraccio enorme!!!

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Grazie John. Per te non ci sono parole…sei semplicemente fantastico…

Grazie a Cecilia (che mi ha sopportato un mese, vi assicuro che non è facile…) e a tutti i miei amici che mi sono stati vicini dall’Italia. Ho fatto questa esperienza assieme a tutti voi!!!

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Qua sono apposta in posa per salutarmi dall’Italia!! (grazie Silvia!!!!!!)

Ma tranquilli, non vi sto salutando per sempre! Devo ancora scrivere un mucchio di cose!!!

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Spezzoni degli ultimi giorni

volevo scrivere questo post dal Vietnam..

ma ci sono stati dei problemini tecnici, tento per cambiare, vero Davide???

e allora lo scrivo dall’Italia, dopo esser rientrare, dopo il cercare di riprendere la vita di tutti i giorni, sapendo che non sarà più òa stessa,
sapendo che ho lasciato parte di me a questi fantastici bimbi,
e che parte di loro è qua con me…

potri scrivere mille cose, mille pensieri, spendere mille parole per queste persone straordinarie, che tanto ci hanno insegnato, ma credo che le foto dei loro sorrisi, parlino più di mille parole..

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PER LA PRIMA VOLTA MI SONO SENTITA UN PO’ VIETNAMITA….

è si, a due giorni dalla partenza, mi sono sentita un po’ vietnamita, e forse ho capito quanto di questo mese porterò per sempre con me…

ma partiamo dall’inizio:

sveglia, preparazione del latte dei bimbi che sono in casa, accoglienza dei bimbi provenineti dall’altra casa, colazione (Thu le tue uova strapazzate con formaggino e cetrioli, mi mancheranno in Italia),
gioco con i bimbi piccoli, scrivo un po’ sul blog, vorrei dedicare un post a tutti i bimbi… ma per ora è un po’ difficile..

nuova preparazione dei latti (il latte in polvere non ha più segreti per me!!!), docce, addormentamento bimbi piccoli, pranzo (sempre rigorosamente pasta servita in piatti e con le forchette, lo ammettiamo, siamo un po’ raccomandati)

riposino pomeridiano e…. alle 16 vado in centro con Thu per prendere un po’ di ragali.

andiamo in motorino: Thu dotata di mascherina, copri mascrina, pantaloni lungji, giaccetto a maniche lunghe; io: casco e occhiali, stop.
ok fin qui di vero vietnamita c’è poco, però mentre siamo per strada, e quardo quel paesaggio che ormai conosco, la ferrovia, i venditori di pesce lungo la strada, il ponte sul Saigon River, le personhe che ti vendono di tutto, sempre rigorosamente per strada, mi sorprende, guardare tutto questo con occhi differenti: non con gli occhi spalancati che si chiedono “oddio dove sono finita?” ma con degli ochhi che ora conoscono, che caspicono, che sanno cosa ci sarà dopo un metro…

arriviamo in centro, veniamo assalite dai parcheggiatori di motorini, ci fermiamo in un primo negozio, volevo comprarmi uno zaino, ce n’erano così tanti, che alla fine ho rinunciato…
ok prossimo tentativo: ci fermiamo in un mega mercato al chiuso, con migliaia di bancarelle: è si questo è il posto giusto per fare acquisti!!!

io prendo un po’ di regali, lo stesso fa Thu, visto che giovedì parte per l’Europa.

usciamo, andiamo verso una libreria: SACRILEGIO!!!!!!!!!! HANNO LE GIUDE DI TUTTO IL MONDO TRANNE QUELLA DI ROMA E DELL’ITALIA!!!!!
THU, QUESTO NON VA AFFATTO BENE!!!!

ripartiamo con il nostro motorino, eravamo già abbastanze cariche, ma le spese non erano ancora finite,

voglio comprare un dolce per il pranzo di domani (che poi sarebbe oggi), il pranzo dei saluti, con John che parte, lui stasera (certo che averlo saputo, potevamo organizzarci e fare il viaggio tutti insieme)…

sosta in una super pasticceria, con tanto di maxi e min i dolcetti che fanno sul momento, prendo la super torta.. ma poi.. eravamo li… qualche dolcetto per la sera?

ok ci facciamo impacchettare altri quattro dolcetti.. a questo punto dobbiamo ripartire..
e qui si, che sono una vietnamita al 100%!!!

immaginate:
– un motorino semplicissimo,
– Thu, con tutto il suo abbigliamento da “motociclista”
– io, dietro di lei, con un padellino sulla testa rosa schocking, che svetto sopra la testa di Thu di almeno 10 cm
– 3 borse, per i vari regali,
– la scatola del dolce,
– un’altra borsa con i 4 dolcetti

….

questo si che è in vero stile vietnamita!!!!!!!!!!!

piccola annotazione: essendo in motorino ho avuto la possibilità di osservare meglio le persone che mi circondavano, e, sarà stata la giornata, sarà stato non lo so, fatto stà che ho visto tantissime donne in dolce attesa…

ora, è vero che si chiama dolce attesa, ma perchè le devono vestire come delle bomboniere ambulanti???

è assurdo, vedevi queste ragazze, tutte molto giovani, con questi vestiti color pastellino a balze, pieni di ricami, gale, e tutto ciò che ritroviamo su una bomboniera!!!!
ma povere mamme!!!!!!!!!!

cmq l’importante è essere arrivate a casa sane e salve!!!!

altra piccola annotazione:

è l’ora di cena, io ho un po’ di problemi con il pc, perciò prepara cena Davide..
in settimana ha comprato un pacco di pasta nei negozietti qui in strada, sembra un po’ diversa dalla nostra di paste.. ma vabbè..

e anche qui: ORRORE DEGLI ORRORI!!!
scopriamo, fortunatamente prima di condirla con il ragù alla bolognese, che in realtà era pasta già precotta (vi ricordate il racconto sulla pasta vietnamita? tenerla ammolo per un giorno finchè non si ammorbidisce?) bene, così è più comoda, peccato ce ne siamo accorti solo dopo averla fatta bollire per 10 minuti nell’acqua… insomma, immangiabile!!!

buttiam,o via tutto e ripartyiamo da capo, questa volta penne Barille, DA CUOCERE PER INTERO!!!

direi che alla fine è stata prorpio una bella cena, un po’ in ritardo, ma molto buona!!!!!

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BOI

compagna di pranzi,

di bagni,

e di pianti, di Mhan

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BIN, BO, MHAN: i tre fratellini

BIN: il più grande, impazzisce quando vede un obiettivo, nel senso che inizia a saltellare per tutta la stenza!!!!

è sempre scatenato, come ti si avvicina ti fa male… è un po’ il suo modo di comunicare… ti testa: in base a come reagisci alla sua provocazione puoi diventare o meno suo amico.

e infatti si capisci da questi occhietti furbi, che è proprio un bel tipino!!!

tipo tosto, ma anche estremamente protettivo, soprattutto nei confrotni della sorellina Bo, la difende sempre, a costo di beccarsi lui la punizione!!

BO:

BO è la mediana tra i tre, un po’ timida, le serve tempo per conoscerti.. ma anche lei ha un bel caratterino.. e quando da sola non ce la fa, chiama BIN in rinforzo!!!

infine l’ultimo: MHAN!!!

il più piccolo, ma non per questo il meno pestifero!!

non lasciatevi convincere dagli occhi dolci… noi all’inizio abbiamo fatto lo stesso errore!!! 🙂

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I VERI PROTAGONISTI DI QUESTA AVVENTURA

Siamo veramente agli ultimi giorni del nostro viaggio,
credo sia opportuno dedicare un po’ di spazio ai VERI PROTAGOINISTI di questa avventura, perchè in realtà io e Davide, siamo stati solo gli occhi che hanno osservata questa realtà, così tanto lontana dalla nostra, e e mani, che hanno cercato di descriverla a chi ci seguiva da casa,

ma i veri protagonisti sono altri…

vediamo di iniziare a presentarli :

THU

THU la segratraia tutto fare

THU, la colonna portante della casa

THU, che accompagna i bambini a scuola e si occupa di tutte le varie pratiche

THU, che è stata con noi tutti i giorni, regalandoci sempre un sorriso.. e ame un mazzo di fiori 🙂

THU, che passa dall’essere segretaria, all’essere cuoca, ad imboccare i bimbi, a fargli la doccia e preparargli il latte, a farli addormentare…

e fa tutto questo, senza mai smettere di sorridere.. ma non la fate arrabbiare, altrimenti mette paura anche a noi grandi!!!!!!!!!!!!

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LA DOMENICA DI CECILIA

mentre Davide è in piscina con i ragazzi, io mezza (forse anche di più) malata come sono, preferisco restare a casa tranquilla, sistemare un po’.. tanto i bimbi al Mai Tam oggi sono pochi…

certo, pochi ma super scatenati!!!!

dopo cheb Davide parte alla volta della piscina mi dedico un po’ alle pulizie di casa, soprattutto quella di Davide, dove cuciniamo e ceniamo!!!!

incredibile ma vero, ora queste stanze iniziano ad avere un che di decenza!!! volevo fare le foto ma poi me ne sono dimenticata…

cmq, dopo le pulizie, torno di là al Mai Tam… tanto oggi sono in pochi…

sarà che è domenica, sarà che forse hanno dormito di più, non lo so, so solo che sono super scatenati.

provo a far vedere a Thu le foto scattate in questi giorni, ma aprire un computer nella stanza dei giochi, non è una buona idea!!! tutti addosso a me e Thu, ad allungare quei ditini, facendo a gara a chi toccava più tasti!!!
ok, è meglio chiudere il computer…

visto che sono così scatenati ne approfitto per fare le ultime foto..

ma anche questa non è una grande idea…

c’è Bin che come vede il mio cellulare e capisce che voglio scattare delle foto imppazzisce, inizia a saltellare per tutta la stanza, sul cavallo blu gonfiabile, in pratica non c’è una foto in cui non ci sia, lui, o un pezzo di lui..tipo mani, piedi, testa…

sto quasi per rinunciare a fare le foto, quiando arriva Thau, mi osserva fare qualche foto, e per osservare vuole dire che si mette a sedere sulle mie gambe incrociate e inizia a toccare il telefono cercando di capire come fa a fare le foto, e poi, con estrema naturalezza lo prende e inizia a scattare foto a tutti e tutto…

e ovviamente gli altri, come la vedono, vogliono anche loro la loro porzione di scatti…

insomma vi allego qualche capolavoro di questi futuri artisti della fotografia:

Bin da il meglio di se di fronte all’obiettivo..

Boi, e ovviamente una mano di Bin che svolazza

Bin se provi a star fermo, forse le foto vengono meglio…

Thau, anche lei impazzisce per le foto.. vanitosa come è si mette subito in posa, e gli scatti devono essere solo per lei… ma indovinate un po’? Bin, fermati un attimo!!!!!!!!

con fermarti, intendevo fermo, immobile, come una statua!!!!!!!!!!

ok, proviamo a cambiare soggetto: Phong!!!!

poteva mancare Ti-Chua?

Thien, anche te quando vedi un obbiettivo non scherzi!!!!!

ho fatto una foto con Ti-CHua, poteva mancare una foto insieme a Thau?

.. qualcuno sembra aver la stoffa del modello…

.. e qualcuno sembra non riuscire a star fuori dalle foto degli altri… arriva Bin con il suo cavallo di gomma blu…

Thau, forse dovevi scegliere dei soggetti migliori…

ok, una bella foto di gruppo, ma forse ora è meglio cambiare gioco!!!

è si, cambiamo gioco…. ma cosa facciamo?

semplice: tutti addosso a me!!!
e giù a fare il solletico a pance, colli e piedi..

è il delirio!!!

tutti uno sopra l’altro.. e tutti addosso a me!!

i piccolini piangono, qualcuno forse gli ha fatto male, ma basta fare una faccia buffa, e scoppiano subito a ridere!!!

ovviamente i pianti di Thau 2, Minh e Ha, sono all’ordine del giorno!!!

ok, il mio livello di devastazione è abbastanza alto.. qui ci vuole un’altra distrazione, e…

.. e finalmente arriva Davide, con gli altri ragazzi!!!

e cosa hanno in una busta gigantesca?

tutti che urla: “Sila!!!!!!” Cecilia è impossibile da dirsi.. ma purtroppo non solo in Vietnam 😦

dentro la busta una scatola, www-domino….

hanno comprato un gioco???

“Sila!!!!! for you!!!!! Davide for you!!!!”

scusate.. ho bisogno dei sottotitoli.. Davide ha comprato un domino per me????

finalmente si affaccia Davide da fuori: “una pizza per te!!”
:))))

pizza!!! il solo suono di quella parola mi fa sorridere..

e anche una buona pizza!!!

grazie mille Davide!!

e grazie mille, bimbi e ragazzi, per tutte le cose incredibili che fate e che ci fate fare, per le tante risate, per le punizioni che ogni tanto vi dobbiamo dare, per storpiare così tanto il mio nome.. che quando tornerò in Italia non risponderò più a Cecilia, per parlarci in vietnamita estremamente convinti che vi capiremo, per farci capire cosa volete da noi, vietnamita apparte.. grazie per questo mese!!!!

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Cosa c’è di nuovo? Niente, la guerra…

Ebbene sì, ho rubato il titolo del post da un libro scritto da un’amica che non vedo da tempo.
Perché ci sono e ci sono state nel mondo talmente tante guerre che parlarne non è più una novità!

Superata l’introduzione filosofica, passiamo ai racconti. Cecilia ha già descritto i tunnel, aggiungo qualche foto e gli ultimi dettagli!!!

Inizio dicendo che non sono claustrofobico, ma all’uscita dal primo tunnel di soli dieci metri avevo il respiro affannato.. Forse per i pipistrelli, ma credo soprattutto per gli strettissimi spazi sottoterra!!!

Regola numero 1: non perdere la guida. Se sbagli strada, nei bivi sotterranei, rischi di perderti o finire in qualche trappola.. Scusa? Oi cioi ioi! (tipica esclamazione di stupore vietnamita)

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Ho visto numerosi film di guerra, mi piace il genere, ma pensare che proprio dove sto passando io si inseguivano e sparavano i soldati, mi fa molto effetto. Penso anche al caldo, alla mia sete (e sono solo turista), alle zanzare (mille) che sembrano dei b52 e a tutti gli altri insetti e animali che vediamo in questa giungla…

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Foto di ingresso dei tunnel (l’ingresso ora è turistico, prima erano botole camuffate nel terreno, di 40cm x 40cm… Il primo ostacolo per i grossi soldati americani!!!

Non ci sono foto dei tunnel veri e propri: ero ultimo della fila, concentrato a non perdermi per sempre là sotto!! Poi l’unica luce era la torcia della guida (un soldato) avanti a me di almeno 15 metri. In una stanza sotteranea ci ha detto: questo tunnel porta sotto al terzo livello, a 50 metri sotto terra… Anche no!!!

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Nota semi umoristica:
Amici del Paintball! (guerra con pistole a pallini di vernice) qua hanno tutta l’attrezzatura! E costa poco! E lo scenario è incredibilmente realistico (ma va?). Organizziamo?!? 😉

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Questa invece è la famosa sartoria delle mamme “lavoratrici” del secondo centro

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Una cosa buffa di questa città è che la maggior parte degli edifici è simile a questo (anche il Mai Tam): stretto sulla strada ma profondo. Quello nella foto è un albergo…

Ma passiamo alla giornata di oggi. Sto tranquillamente per mettermi a riposare dopo pranzo e suona il campanello. È Jonh. Mi chiede se posso accompagnare i bimbi in piscina. Ma certo! Ecco perchè era tutto il giorno che facevano quei movimenti stile nuoto con le braccia! Salgo sul taxi con 11 bimbi. Beh, era da 7 ma ci stavamo! John non viene. Ehm…scusa? Si, tranquillo, ti raggiungo dopo. Perfetto. Sono su un taxi verso una piscina. Con 11 figli non miei. Sapendo ben 11 parole in vietnamita, ovvero i numeri fino al 10 (con qualche incertezza sul 9..) e un’esclamazione di stupore (stile “oh my god!”, il già citato “oi cioi ioi…) Tempo 11 secondi e mi attraversa un brivido freddo di panico. Ok, sono pronto! Poi c’è Tuan, il più grandicello, che almeno 11 parole in inglese conosce…
È andata strabene! Ho dovuto peró comprare 3 costumi perché non si poteva fare il bagno in pantaloncini e tre bimbi rischiavano di rimanere all’asciutto…
ho lanciato bambini per tre ore da una parte all’altra della piscina. All’inizio il bagnino mi fischiava contro ogni due secondi, poi ha desistito… 😉

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Ci sono anche un paio di video!!

Arriva John e andiamo a mangiare la pizza! Wow!

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Orpo, forse ho cantato vittoria troppo presto! Non è pizza questa roba!!!
Nota economica: in 13 abbiamo speso 14 euro…
Tra una margarita (ma non era un cocktail?) e una pepperoni, siamo pronti per tornare a casa!!! No. Come no? C’è un parchetto e i bimbi vogliono giocare. Ok! Si scatenano mezzoretta, come al solito al grido di “Thu Davids”, una sorta di zio Davide (forma di rispetto vietnamita per i più anziani. Più anziani in senso relativo, non assoluto!! Che pensavate?)
Siamo pronti per tornare a casa. No. Come no? I bimbi vogliono il pollo fritto, da KFC. John dice che oggi li ho fatti scatenare e hanno più fame del solito… Ok! Entriamo. L’aria condizionata più potente di tutta la mia vita. È un freezer!! Naturalmente i miei pantaloni sono fradici perchè il costume non è ancora asciutto. Iniziano a ghiacciarsi. Fantastico…
John ci saluta. Deve andare. Perfetto. Rimango con gli 11 figli non miei e le 11 parole in vietnamita…
tremo. Ma stavolta non è paura. È per il freddo!
Poi un dubbio mi scuote dal torpore: non conosco l’indirizzo di casa! Ci ho provato ad impararlo a memoria, ma è impossibile: una sequenza di auoni gutturali lunghissima. I primi giorni me lo sono fatto scrivere, ma naturalmente il biglietto è a casa. Inseguo John che me lo scrive su un tovagliolo. Spero di non usarlo distrattamente per soffiarmi il naso o sono fregato.
Dopo averli pressoché rincorsi tutto il tempo per tutto il Fast food per evitare facessero troppi danni, siamo pronti per tornare a casa. No? Come noooooo? 😥
Il grido è all’unisono: “ais crim!!! Ais crim!”. Orpo, loro ne conoscono 12 di parole in inglese!!! Compro l’ice cream, uno anche per me, tanto oramai sono in temperatura. Usciamo e i pantaloni iniziano a sbrinarsi velocemente. Ora il nuovo coro è: Taxi! Ma non la conto come nuova parola…troppo facile!
Non ci credo! Andiamo davvero a casa! Fermo un taxi. Ma è troppo piccolo. Cerco di spiegarglielo, ma non capisce, poi appaiono gli undici nani piano piano dietro di me. Sorride. Chissà che pensa, ma ha capito! Chiama via radio un taxi da 7. Saliamo e mostro il tovagliolo con l’indirizzo al conducente. Per fortuna non è stato usato!!! Ma non capisce. Ma come? Niente da fare, non capisce la scrittura di John. Ottimo! Tempo di pensare ad una veloce soluzione e undici piccoli indiani recitano in coro l’indirizzo, stile filastrocca. Piccoli fetenti mi avete salvato. Arriviamo al Mai Tam. Con una pizza per Cecilia. Diluvia. I miei pantaloni tornano fradici. Scusatemi, ma devo proprio andare a farmi una doccia e a cambiarmi!!! Che giornata!
Oi cioi ioi!!!!

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SABATO 6 AGOSTO: GIORNATA DA TURISTI

è si, la giornata di ieri è stata proprio una giornata da turisti… sarà che siamo vicini alla fine del nostro viaggio.

partiamo alle 6 del mattino, destinazione l’altra casa, dove abitano una ventina di bambini, che tutti i giorni vengono a Mai Tam, e una diecina di mamme. in questa seconda casa è presente anche un laboratorio di sartoria.

ma la descrizione la lascio a dopo, perchè in realtà questa prima sosta era solo per prendere una delle ragazze più grandi e pèortarla con noi a Cu Chi.

cosa è Cu Chi? è un paese immerso nella boscaglia, i cui abitanti hanno resistito ai bombardamenti americani, grazie a dei tunnel sotterranei, ben fatti e ben organizzati, all’interno dei quali la vita dei cittadini di Cu Chi continuava regolarmente, e dove venivano organizzate le varie controffensive.

dopo un viaggio di quasi due ore, e dopo esserci un po’ persi nella campagna vietnamita, arriviamo.

vedendolo da fuori sembra un immenso parco, all’interno di un bosco.

il nostro percorso inizia dall’esposizione di alcune armi usate durante gli anni della guerra, sia dai vietnamiti che dagli americani, perchè gli abitanti di Cu Chi raccoglievano gli ordigni non esplosi per riutilizzarli contro gli americani.

viasto ceh io e Davide non passiamo inosservati in mezzo ad un gruppo di ragazzini vietnamiti, la guida chiede a Thu di dove siamo, e appositamente per noi, mette il video che spiega la storia di Cu Chi, in ITALIANO.

dopo la visione del filmino, dove viene sottolineato cone la forza di Cu Chi, sta nel fatto che la sua popolazione è rimasta unita e non ha abbandonato le proprie terre, tenendo in una mano la zappa, nell’altra l’arma contro il nemico, passiamo alla visione diretta dei tunnel.

piccola premessa alla descrizione dei tunnel: erano costruiti appositamente per i piccoli soldati vietnamiti… e per chi conosce me e Davide, sa che non siamo piccoli come i soldati vietnamiti…

primo tappa del primo tunnel: ci va abbastana bene, una discesa stretta e ripida, arriviamo nella prima stanza, di circa 1,5 x 1,5 m.
la guida ci mostra come riuscivano a prelevare l’acqua potabile, credo da delle falde acquifere, visto che siamo sul delta del Saigon River.
ok, fin qui ci siamo.. invidiamo un po’ i bambini perchè passano tranquillamente.. ma andiamo avanti.

in questa già minuscola stanza, c’è una seconda fessura, buia, ci infiliamo tutti li dentro.. praticamente eravamo al buio, ma io ho l’impressione di vedere nella penombra qualcosa stile pipistrello, ma all’inizio penso sia solo la mia immaginazione.. poi le urla della bambine davanti a me me lo confermano: CI SONO I PIPISTRELLI!!!

l’unica cosa positiva è che abbiamo sfatato un mito: i pipistrelli, quanto meno quelli vietnamiti, non si attaccano ai capelli!!!

ok, a questo punto vi potete gia immaginare me e Davide, provati da questo percorso, fatto quasi in ginocchio..

ma ovviamente siamo solo all’inizio!!

percorriamo altri tunnel, sempre più piccoli e stretti, vediamo la stanza in cui venivano studiate le varie strategie, le sale operatorie, le stanze per riposarsi, quelle per allenarsi, le varie trappole (ovvero buche coperte con delle enormi e affilatissime lance dentro) nel caso i nemici fossero entrati.

la visita si conclude nella “sala da paranzo, cucina” dove ci viene offerto uno piatto tipico del tempo, un.. non so se frutto o verdura.. a metà tra la patata e la castagna, lessatto e servito caldo.

dopo questa piccola sosta ci dirigiamo verso l’uscita, fermandoci ovviamente al negozio di souvenir!!

ci dirigiamo nel tempio di Ben Duoc, ma è chiuso e dobbiamo tornare in dietro.
leggo dalla guida che questo tempio è un memoriale dedicato a 50.000 bambini morti nella guerra.

dopo questa visita ripartiamo alla volta della seconda casa di Mai Tam.

altre due ore di macchina, con sosta dovuta ad una delle migliaia di bancarelle che troviamo per la strada, per comprare una specie di succo di frutta, ovviamente ghiacciato!!!

arriviamo alla seconda casa, e tutti i bimbi ci vengono incontro felice di vedere sia noi, che gli altri ragazzi.

e scopriamo che qua c’è un bimbo stupendo, che avendo la mamma che lavora qui, non viene mai da noi.

giochiamo un po’ con i bimbi, tra gli sguardi stupiti delle mamme per la tanta confidenza che c’è tra di noi… e soprattutto per Davide che lancia in aria i loro figli come se fossero palline… secondo me hanno avuto anche un po’ di paura!!!

mangiamo, e come sempre ci sèetta un trattamento di favore: involtini, dei quali siamo golosissimi, e patatine fritte.

dopo pranzo rigorosamente c’è il riposino.

le ragazze mi prendono per mano e mi portano nella loro stanza.

in genere ci dormono in due, ma oggi, tra me e le altre ragazzine, siamo in 9, e tutte e 9 stese sul paviemnto a cercare un po’ di fresco.

PICCOLA PARENTESI: IN CASA SI MUORE DAL CALDO!!!

verso le 3 ci sono i primi risvegli, qui gli orari sono più flessibili rispetto a Mai Tam.

scendo le scale (questa casa ha 5 piani più il terrazzo) e mi lascio rapire da tre manine che mi fanno il gesto di seguirle.

quasi a non volerci far vedere dagli adulti (ma come fanno a non vedere me???), scavalchiamo le varie file di motorini e usciamo.

per la prima volta, in mezzo a quella strada che nopn conosco, e per mano a tre bimbi vietnamiti, capisco quanto si nota che sono una straniera. nel mese che abbiamo passato, avevo sempre notato le persone che guardavano Davoide, ma credevo fsse soprattutto per la sua altezza, ora che mi ritrovo da sola con questi bambini capisco, il mio abbiglaimento, il colore della mia pelle, il mio abbigliamento, per quanto semplicissimo, tutto di me dice: sono una straniera, e tutti gli occhi che incrocio me lo confermano, bimbi che mi guardano incuriositi,. mamme che non capiscono perchè ho per mani tre dei “loro” bambini.

davanti alla casa c’è una grandissima chiesa, con un enorme piazzale.

i bimbi mi portano lì, per loro è una specie di parco divertimenti, visto che ci sono anche altri bambi che corrono e gridano.

e di nuovo la magia dei bambini, la magia di questi bambini…

mi lascio convincere a fare le gare di corse davanti al piazzale della chiesa, a scendere le due scalinate stile aereoplano, con le braccia spalancate.. nel piazzale della mia chiesa non l’ho mai fatto!!!!

ma lo ripèeto questo bimbi sono magici, e la loro magia coinvolge anche me. è magico anche il modo in cui riusciamo a comunicare, parlando due lingue completamente differenti, ma ci capiamo.

forse abbiamo fatto un po’ troppa confusione… si avvicina il parroco della chiesa, che mi guarda con sospetto… la prima domanda: “sei cattolica?” si.. accenna un sorriso
“di dove sei?” Italia… a questo punto il sorriso è completo, cerco di spiegargli che sono ospite di padre John, e gli faccio i complimenti per la chiesa, per la semplicità con cui è fatta, ma anche per l’accoglienza che vi si respira soltanto guardandola.

inizia a piovere ed è l’ora di rientrare a Mai Tam.

torniamo in casa, ora sono tutti svegli, aspettiamo che arrivi il taxi, e via di nuovo verso Mai Tam!!!

praticamente non abbiamo iul tempo di arrivare che: “stasera c’è il compleanno di una mia amica, usciamo!!!”

Thu ci porta a cena con dei suopi amici, che spesso vengono a Mai Tam a trovare i bambini.

il ristorante è molto bello e molto grande, tra piani con vari saloni e salette.

la cucina è tipica vietnamita, e noi ce la gustiamo!!

ovviamente non mancano i brindisi alla festeggiata, e nemmeno la torta!!!!

passiamo proprio una bella serata, tra risate e tentativi di comunicare, un po’ voietnamita, un po’ inglese, un po’ì italiano…

sono le 10, siamo abbastanza stanchi… rientriamo a casa!!

oggi è stata proprio una giornata ricca, ricca di novità, di persone nuove, di risate, di gioia…

sarà che si avvicina la nostra partenza, ma io inizio già a sentire che un po’ tutto questo mi mancherà….

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Venerdì sera…

…quasi quasi mi propongo al karaoke…

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Sotto la tenda blu tenuta su da due legni, il tipico negozio/ristorante sulla strada. Il muro è quello del nostro cortile…

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Ciù è appena tornata da scuola. Si è chiusa nella classroom e cerca di nascondersi per sfuggire al mio quotidiano controllo dei voti.

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Mi spiace! Ti vedo! Spunta fuori un piede! 🙂

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Nghia ha preso una zuccata a terra…il rimedio? Ghiaccio? No, una foglia piena di sale….

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Preparazione mensile per la distribuzione del latte in polvere. Saranno 15 scatoloni pieni di scatoline…

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Le scatoline vengono lanciate in corridoio, dove una sfilza di bimbi le schiacciano con i piedi, come se fossero grappoli d’uva…mmm, fermi tutti, ho una proposta! Possiamo fare di meglio!

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Qualche secondo per spiegare a gesti la mia idea ed ecco che tutti i bimbi si siedono e aprono con le mani le scatolette…infilate in ordine occupano meno spazio! La ricompensa? Una bustina di vitamine effervescente per ogni lavoratore…i bimbi la aprono all’istante e se la cacciano in bocca! Frizza! Son felicissimi…

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Thu, come ai dice caffè freddo? Cafè dan den. Ok, son pronto! Esco e lo prendo. Eccolo! Lo assaggio. Capisco perché lo chiamano ‘nero’, perché sembra oro nero… Thu, ti va di finirlo? 🙂

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Cos’hanno di particolare queste due foto? Forse per voi nulla, ma per me trovare questo scatolone nel magazzino mi ha fatto emozionare. Sono un fan sfegatato della Lego, che oggi per me ha guadagnato mille punti in più: dall’etichetta si capisce che si tratta di una donazione direttamente dalla casa madre! Forza Lego!

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I grandi fuori in bici! Son felicissimi. Faccio una pedalata di un minuto anche io, ma mi fermo, sono tutto bagnato. L’attività fisica in Vietnam d’estate è da pazzi!!!

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Houy (si pronuncia come “sì” in francese, ma sicuramente non si scrive così…) schiaccia il proprio musino contro la grata per vedere chi ha appena suonato il campanello…

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Dopo cena tre volontari aiutano i grandicelli con i compiti

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A parte i monsoni, non fatevi ingannare dalla temperatura! Quella percepita è molto superiore!!!

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Mmm, non si vede nulla, è una foto appena fatta dal taxi… Soggetto: motorino, uomo, donna, bimbo e quattro anatre tenute per le zampe. Cecilia dice che sono pure vive! 🙂
Strepitoso!

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